Come Camera del Lavoro CGIL Forlì Cesena e Fillea CGIL Forlì Cesena esprimiamo solidarietà ai lavoratori pakistani in presidio ad oltranza da sabato 7 dicembre denunciando, la grave situazione lavorativa ed abitativa che li coinvolge.

La CGIL da anni si batte per affermare la legalità e la dignità nel lavoro per questo abbiamo ritenuto domenica sera di portare fisicamente la nostra solidarietà ai lavoratori in presidio offrendo totale disponibilità ad affiancarli nella proseguo della vertenza.

Riuniti dentro un gazebo, nel piazzale del sito aziendale, ieri sera abbiamo visto giovani lavoratori che hanno deciso di dire basta ad una situazione di sfruttamento, ad una situazione dove i diritti del mondo del lavoro sono completamente ignorati, trovando cosi quel coraggio e quella forza per uscire allo scoperto.

Lavoratori a cui non vengono garantite le tutele previste dal Contratto collettivo nazionale di lavoro, a partire dal pagamento di tutte le ore lavorate e dal riconoscimento di ferie, malattia e tutti gli istituti dovuti, alloggiati nel magazzino dell’impresa in una condizione abitativa insalubre senza il rispetto di nessuna norma di legge e di contratto.

 

Giovani lavoratori che chiedono il diritto ad 8 ore di lavoro per 5 giorni a settimana, e che chiedono il rispetto degli impegni assunti del datore di lavoro di fornire un alloggio al momento del reclutamento avvenuto a Prato.

Il settore del mobile imbottito, anche nel forlivese, costituisce come denunciamo da tempo un settore dove il gioco del lavoro in subappalto nasconde esclusivamente il ricorso al lavoro sottopagato, al lavoro nero, al lavoro irregolare, dove a pagare per primi sono sempre i lavoratori e le lavoratrici.

 

Scatole cinesi nel vero senso della parola che periodicamente emergono, a riprova che quanto da noi sostenuto è realtà tangibile: siamo davanti ad un distretto, quello del mobile imbottito forlivese, che non compete sulla qualità ma sullo sfruttamento e sul profitto.

 

Chiediamo che immediatamente gli enti preposti intervengano salvaguardando l’occupazione e determinando condizioni di lavoro dignitose, imponendo all’azienda e a tutta la catena dell’appalto Sofalegname –Gruppo 8 – HTL il rispetto delle regole.

Chiediamo che tutto il territorio a partire dalle Associazioni di categoria e della Istituzioni da subito si impegnino sostenendo un modello di sviluppo diverso basato sulla qualità del prodotto e non sul profitto ad ogni costo, rispondendo alle sollecitazioni che il sindacato unitariamente sul territorio ha posto da tempo e convocando subito il tavolo già richiesto alla Prefettura sulle condizioni di lavoro nel settore del mobile imbottito.

 

Forlì, 9 dicembre 2024

Maria Giorgini Segr.Gen. CGIL Forlì Cesena Antonella Arfelli Segr.Gen. Fillea CGIL Forlì Cesena